Turchi massacrati di botte per il campo di calcetto a Ventimiglia: assolti 7 italiani

Tutto ebbe origine da una banale lite, la sera precedente, presso un bar di Ventimiglia Alta, dal quale i turchi erano stati cacciati. Il collegio difensivo era formato dagli avvocati: Marco Vota, lorenzo Rovere, Carlo Ruffoni e Francesco Fontana.

Turchi massacrati di botte per il campo di calcetto a Ventimiglia: assolti 7 italiani
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Si è chiuso, stamani, in tribunale a Imperia, con cinque assoluzioni per non aver commesso il fatto e altre due assoluzioni per intervenuta prescrizione il processo per lesioni gravi che ha visto finire sotto accusa un gruppo di calabresi accusati di aver massacrato di botte, con spranghe e bastoni, il 7 marzo del 2010, nel campetto di calcio di Ventimiglia Alta, cinque immigranti turchi di etnia curda, che oggi hanno tra i 28 e i 45 anni.

Nel corso della requisitoria, davanti al giudice monocratico Massimiliano Botti, lo stesso pubblico ministero Tiziana Berlinguer ha chiesto l'assoluzione. A differenza di quanto avvenuto per altri quattro ventimigliesi che vennero condannati. Per non aver commesso il fatto sono stati così assolti: Giovanni Licitra, Jean Luc Raviola, Gianfranco Caldarone, Rocco Schiava e Maurizio Ceraolo; per la prescrizione: Walter Albanese ed Ylli Muka.

Le indagini che portarono sotto inchiesta i sette si basarono sui filmati di una telecamera situata a circa trecento metri di distanza dal luogo dell'aggressione.

I cinque turchi - dei quali uno solo è stato ascoltato come parte offesa, gli altri, infatti, sono tutti chi in Germania e chi Turchia -riportarono lesioni piuttosto gravi, con prognosi tra i 20 e i 30 giorni, per trauma cranico, frattura del setto nasale e lesioni articolari e dorsali.

Tutto ebbe origine da una banale lite, la sera precedente, presso un bar di Ventimiglia Alta, dal quale i turchi erano stati cacciati. Il collegio difensivo era formato dagli avvocati: Marco Vota, lorenzo Rovere, Carlo Ruffoni e Francesco Fontana.

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