Sanremo: un hacker informatico dietro 35enne autista di autobus

Hacker: ha 35 anni è di Sanremo e lavora come autista della Riviera Trasporti, ma dietro quell’apparenza innocua si nasconde un esperto informatico

Sanremo: un hacker informatico dietro 35enne autista di autobus
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Ha 35 anni, è di Sanremo e lavora come autista della Riviera Trasporti, ma dietro quell’apparenza innocua si nasconde un hacker, quegli “smanettoni” che nell’immaginario collettivo, ed anche nella realtà, usano penetrare nei sistemi informatici, dopo anni di studi sui sistemi di sicurezza. Possono esserci quelli che cattivi, chiamati “cracker” oppure quelli buoni, come Fabio Defilippo, che ha appena ottenuto il “Certified Etical Hacker” (Certificato di Hacker Etico). “Il certificato - spiega - arriva dagli Stati Uniti ed è rilasciato dalla Ec-Council, ente storico al quale appartengono anche professori universitari, che praticavano l’hacking ai tempi dell’università”.

Ma chi è l’hacker etico?

“E’ un esperto informatico che attraverso un permesso scritto e firmato dagli amministratori di rete e dai responsabili delle infrastrutture di rete, simulano attacchi informatici e rilasciano un report dove vengono menzionate le vulnerabilità, le minacce, i rischi e le contromisure da applicare, i rischi residui dopo che sono state applicate le contromisure del social engineering perpetrati contro le persone che lavorano in queste società, attraverso inganni o estorsioni”.

Un esempio è quello del “desktop helper”, l’addetto al reset delle password di una società. “Può capitare che riceva la telefonata da qualcuno che si millanta dipendente e gli chieda le credenziali di accesso remoto per entrare nel computer dell’azienda. Succede soprattutto, quando un impiegato va in vacanza e la sua password viene resettata”.

Come funziona il corso?

“Io ho seguito un corso di cinque giorni, a Torino, in remoto con Milano; ma il ciclo di studi dura un anno e può avvenire come privatista su dei libri di testo che arrivano dagli States, nei quali si insegna a riconoscere i valori dei registri di sistema, le configurazioni e gli ambienti Linux e Unix, i firewall e i detection Systems e via dicendo”. Per ottenere il certificato, Fabio ha superato un esame di quattro ore con 125 domande a risposta multipla.

“Volendo si può richiedere anche una prova pratica, nella quale si simula un test di penetrazione, al termine del quale va rilasciato un report, anche con le mappe di relazione di amicizia tra i dipendenti di una azienda, riconoscendo quelli che possono essere degli insider attack, in grado di rubare informazioni per usarle a scopo personale o venderle a privati o aziende”. Fabio ha effettuato l’esame finale il 3 dicembre scorso, ottenendo il certificato il 5 dicembre. In precedenza ha seguito anche un corso di “Computer Forensics” con il professor Paolo Dal Checco dell’Università di Torino.

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