Peculato: preside arrestata "A Mentone per servizio", persi 400mila euro UE

"La domanda, tuttavia, non è stata presentata e sono andati persi 400mila euro. Questo, se vogliamo, è il vero danno erariale”

Peculato: preside arrestata "A Mentone per servizio", persi 400mila euro UE
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Preside arrestata

"Era andata in Francia per motivi di servizio. Doveva, infatti, recarsi dalla segretaria scolastica, che abita a Mentone per compilare dei moduli, che sarebbero serviti per chiedere un finanziamento comunitario per la scuola. Domenica, inoltre, avrebbe dovuto incontrare, a casa propria, penso la vice preside, per ricevere la documentazione relativa alla parte imperiese del bando, la cui documentazione avrebbe dovuto essere presentata entro lunedì scorso. La domanda, tuttavia, non è stata presentata e sono andati persi 400mila euro. Questo, se vogliamo, è il vero danno erariale".

A parlare è l'avvocato Andrea Rovere

che difende Anna Rita Zappulla, la preside dell'Istituto Ipsia Marconi, di Imperia e del Colombo, di Sanremo arrestata in flagranza di reato, sabato scorso, dai carabinieri, in ingresso dalla Francia, con l'accusa di peculato, per l'utilizzo della vettura della scuola, una Totyota Corolla, per interessi personali. Stamani, davanti al gip Massimiliano Rainieri, c'è stata l'udienza di convalida dell'arresto, che si è conclusa con la scarcerazione della dirigente scolastica, associata alla sezione femminile del carcere genovese di Pontedecimo, ma non si conosce ancora l'ordinanza quindi il tipo di provvedimento: arresti domiciliari, obbligo di firma o altro. Secondo quanto riferito dal legale, l'auto non era stata acquistata dalla scuola, ma era stata donata dalla Toyota agli studenti.

"Ha riconosciuto di aver utilizzato questa auto negli ultimi venti o trenta giorni - aggiunge Rovere - perché la sua vettura era andata distrutta in un incidente. In precedenza, però, ha sempre utilizzato la propria". E aggiunge: "La professoressa dice di aver sempre pagato benzina e autostrada, senza mai chiedere un rimborso, per questo è convinta di non aver mai commesso alcun peculato".

Ancora l'avvocato

"Un processo caratterizzato da una eccessiva spettacolarizzazione, almeno in fase iniziale, con un utilizzo troppo punitivo della custodia in carcere, che la stessa procura ha riconosciuto, visto che è stata arrestata e portata in carcere sabato pomeriggio e alle 14.25 di domenica, la stessa procura ha chiesto di applicare i domiciliari. Sicuramente c'è stato un problema di comunicazione".

Conclude Rovere: "Ci riserviamo di documentare come per gran parte di questi episodi sia legata a un uso istituzionale della vettura. Se, poi, tornando da un incontro si sia fermata a fare la spesa, beh questo lo ha detto pure la mia assistita. Non avendo mai chiesto rimborsi, se di danno erariale vogliamo parlare, al massimo è di poche centinaia di euro".

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Avvocato Andrea Rovere
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