Investe rivale in amore con l'auto: colpo di scena in Appello

La III Sezione della Corte di Appello di Genova ha trasmesso gli atti direttamente alla Cassazione, al 2° grado di giudizio nei confronti di Maurizio Ceste

Investe rivale in amore con l'auto: colpo di scena in Appello
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Investe rivale

La III Sezione della Corte di Appello di Genova ha trasmesso gli atti direttamente alla Cassazione, a margine del secondo grado di giudizio nei confronti di Maurizio Ceste, 37 anni, originario di Asti, l'allora carabiniere in servizio presso la compagnia di Ventimiglia, accusato di tentato omicidio per aver investito con la propria auto (una Nissan modello Juke), a Bordighera, l'agente della polizia penitenziaria, Valerio Donzella ovvero il nuovo compagno dell'ex fidanzata con la quale ebbe un figlio.

Il colpo di scena

Una decisione contestata con forza dai legali della difesa di Ceste:gli avvocati Andrea Vernazza e Luca Ritzu. Secondo Vernazza, in particolare, il ricorso avrebbe dovuto ritenersi inammissibile, in base all’articolo 443 del Codice di procedura penale, secondo il quale un pm (in questo caso Alessandro Bogliolo) non può impugnare una sentenza emessa in abbreviato, almeno che nella motivazione il gup non abbia cambiato il capo di imputazione.

In questo caso, però, è sempre rimasto lo stesso: tentato omicidio. Ma non è tutto. Secondo Vernazza, il ricorso di Bogliolo contiene sia motivi di fatto che di diritto, ma in Cassazione si possono contestare soltanto i motivi di diritto, quindi il ricorso avrebbe dovuto ritenersi inammissibile. La vicenda risale al 29 aprile del 2017.

Il primo grado

Donzella venne travolto e se la cavò con dieci giorni di prognosi. Il 19 aprile del 2018, Ceste venne condannato, in abbreviato, dal gup Massimiliano Rainieri, a 2 anni e 8 mesi di reclusione e a una provvisionale di 5.000 euro (oltre a 1.500 euro di spese di costituzione), in vista del risarcimento da liquidarsi in sede civile.

Il calcolo della pena

Il pm Alessandro Bogliolo, lo stesso che ha presentato ricorso in Appello (considerando la pena "poco afflittiva"), nel formulare la richiesta di condanna era partito da una base di 12 anni, diminuita a 8 anni per le attenuanti e a 5 anni e 4 mesi con lo sconto di un terzo della pena previsto dal rito.

Le indagini

Determinanti furono i filmati del circuito di videosorveglianza cittadino, dai quali si evinceva che l'allora carabiniere aveva atteso il passaggio del rivale, per premere sull'acceleratore e investirlo. Nei confronti di Ceste - difeso dall'avvocato Luca Ritzu di Sanremo e dai legali dello studio Vernazza di Genova - l'Arma aveva, poco dopo, avviato le procedure di destituzione. La parte offesa, Donzella, è difeso dagli avvocati: Salvatore e Maria José Sciortino, di Sanremo.

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