Incastrato dalle impronte digitali e arrestato

Il giovane ha cercato di nascondere la sua vera identità ma gli accertamenti dattiloscopici hanno permesso la sua identificazione

Incastrato dalle impronte digitali e arrestato
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Ieri sera, nell’ambito dei controlli di polizia a Ventimiglia, un 29enne di origini tunisine è stato fermato da una pattuglia della Polizia di Stato e successivamente arrestato per ingresso illegale in Italia.

Vano il suo tentativo di celarsi dietro falsi alias dato che gli accertamenti dattiloscopici, cioè attraverso l'identificazione con le impronte digitali, hanno svelato la sua vera identità. Gli agenti, infatti, appuravano che l’uomo, 29 anni, era stato espulso dall’Italia e accompagnato nel suo paese d’origine lo scorso febbraio, con il divieto di rientro sul territorio nazionale per i successivi cinque anni. Come previsto dalla Legge, nelle ipotesi di reingresso illegale prima della scadenza dei termini, l’arresto è obbligatorio ed è stato immediatamente eseguito dagli Agenti. Stamane, all’esito del giudizio per direttissima presso il Tribunale di Imperia, il giudice ha condannato lo straniero alla pena di mesi 5 di reclusione.

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