Furbetti del cartellino: colpo di scena, 10 assolti in abbreviato. Anche il "Vigile in mutande". Foto e Video

Furbetti del cartellino: uscita dall'aula una imputata, rivolgendosi ai giornalisti ha affermato: "Andate affanculo, mi avete rovinato la vita"

Furbetti del cartellino: colpo di scena, 10 assolti in abbreviato. Anche il "Vigile in mutande". Foto e Video
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Furbetti del cartellino

Si è chiusa con 10 assoluzioni in abbreviato, 16 rinvii a giudizio e altrettanti patteggiamenti, l'udienza preliminare al processo per truffa ai danni dello stato e altri reati, a margine della maxi indagine sui cosiddetti "furbetti del cartellino", condotta dalla guardia di finanza e culminata nel 2015, con un blitz nel Comune di Sanremo, che ha visto finire sotto inchiesta un centinaio di dipendenti, molti dei quali successivamente licenziati, accusati dell'infedele timbratura del cartellino.

"Andate aff..., mi avete rovinato la vita", ha gridato un'imputata, uscita dall'aula udienze, dopo la lettura del dispositivo di assoluzione nei suoi confronti. Tra gli assolti anche Alberto Muraglia, il famoso "vigile in mutande" - le cui immagini delle telecamere degli investigatori fecero il giro del mondo - sorpreso di mattina a timbrare il cartellino in mutande, per poi tornare a casa.

"Una decisione che è assolutamente corretta e in linea con le risultanze del procedimento, per cui non mi stupisce affatto", ha commentato Alessandro Mager, uno degli avvocati del collegio difensivo. E poi. Sulle assoluzioni, l'avvocato Alessandro Moroni, uno dei legali, commenta: "E' il momento di far scendere i riflettori e lasciare che questa vicenda torni a essere come tutti gli altri processi. Il vaglio di questi filmati dice che erano innocenti".

Il sostituto procuratore Grazia Pradella, così commenta: "E' un impianto accusatorio che vede la Procura della repubblica in particolare nella persona della dottoressa Maria Paola Marrali, un impegno investigativo davvero notevole, così come per la guardia di finanza di Sanremo. L'impianto accusatorio vede una sostanziale conferma in sedici patteggiamenti e altrettanti rinvii a giudizio. Per quanto riguarda gli abbreviati leggeremo con attenzione le motivazioni e decideremo il da farsi anche perché su queste posizioni vi erano prove che la procura ha considerato importanti e di spessore. Valuteremo con estrema serietà, così come con estrema serietà sono state considerate le prove fotografiche e documentali".

La data di inizio del processo, per chi ha scelto il rito ordinario, è stata fissata al prossimo 8 giugno.

I sedici che hanno patteggiato

Antonietta Patrizia Bergonzo (66 anni), Giancarlo Crobeddu (53 anni), Antonella Medici (52 anni), Roberto De Amicis (55 anni), Vincenzo Paternò (58 anni), Bruno Spadi (56), Elena Quadrio (55), Riccardo Grasso (57), Antonio Carota (57), Alessandro Vellani (59), Claudio Castagna (54), Daniela Spizzo 52), Maurizio Bolla (58), Enzo Moretto (61), Mauro Gianforte e Rober (67)to Tedeschi (65).

I dieci assolti in abbreviato

Roberta Peluffo, Luigi Angeloni, Sergio Morabito, Maurizio Di Fazio, Loretta Marchi, Luisa Mele, Alberto Muraglia, Patrizia Lanzoni, Rosella Fazio e Paolo Righetto.

Gli altri sedici che ancora attendono il processo

In attesa del processo ci sono quindi l'ex dirigente Giuseppe Terracciano, una sua collaboratrice, Antonella Rossi,  l'architetto Alessandra Seggi, gli impiegati Miriam Marangoni, Mimo Franza, Mirco Norberti, Fiorella Cavalca, Rita Torre, Tatiana Garibbo, Francesco Astolfi e Agatino Longhitano,  il terminalista Antonio Rao, gli operai Mario Adami, Marco Checchi, l'addetto al videoterminale Giuliano Servetti e il geometra Roberto Pangallo

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