Denunciata prostituzione minorile tra migranti ma non ci sono riscontri

Secondo il direttore della Caritas Intemelia, Maurizio Marmo, invece: "E' plausibile che si siano verificati episodi del genere, ma non ci sono riscontri

Denunciata prostituzione minorile tra migranti ma non ci sono riscontri
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Il rapporto di "Save the Children", secondo il quale si sarebbero verificati episodi di prostituzione minorile, a Ventimiglia, con giovani migranti costretti a vendere il proprio corpo, al fine di trovare i soldi per un passaggio oltre confine: è datato e risalirebbe ad almeno un anno, un anno e mezzo fa. E' quanto risulta da fonti investigative.

In passato, infatti, soprattutto nei momenti cruciali dell'emergenza umanitaria, quando fuori dalla chiesa delle Gianchette di Ventimiglia, stazionavano dalle settecento alle novecento persone, c'erano state segnalazioni, nessuna delle quali comunque accertata.

Secondo il direttore della Caritas Intemelia, Maurizio Marmo, invece: "E' plausibile che si siano verificati episodi del genere, ma non abbiamo alcun preciso riscontro che porti in questa direzione. Lo abbiamo comunque, sempre sostenuto che la frontiera avrebbe potuto comportare un simile rischio".

Vero è che chi fosse rimasto vittima di un tale ricatto, non avrebbe avuto interesse a denunciare. C'è, quindi, il caso di un cuoco di 58 anni, Luigi Caione, arrestato nel febbraio del 2017 con l'accusa di prostituzione minorile per aver abusato sessualmente di minori italiani e migranti in cambio di pochi spiccioli, a volte qualche bibita.

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