Chiesta condanna a 3 anni per giudice di Imperia Pasquale Longarini ex pm di Aosta

Secondo i pm di Milano avrebbe indotto un albergatore (sul quale indagava) a rifornirsi di prodotti caseari dall'azienda di un amico

Chiesta condanna a 3 anni per giudice di Imperia Pasquale Longarini ex pm di Aosta
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Procura di Milano chiede tre anni di carcere per l'ex pm di Aosta e ora giudice civile del tribunale di Imperia Pasquale Longarini

"Tre anni di carcere al giudice di Imperia Pasquale Longarini". Le richieste dei pm al processo

Mano pesante del pubblico ministero di Milano Giovanni Polizzi contro il giudice di Imperia Pasquale Longarini, ex procuratore di Aosta accusato di induzione indebita, rivelazione di segreto d'ufficio e favoreggiamento in una indagine che circa due anni fa aveva portato anche al suo arresto. Domiciliari poi revocati dopo circa tre mesi.

Il processo si svolge a Milano con rito abbreviato davanti al gup Guido Salvini, al quale il pm Polizzi ha anche chiesto di infliggere due anni di reclusione all'imprenditore Gerardo Cuomo (per il quale, secondo la Procura, Longarini si era attivato per fargli ottenere un contratto di forniture da un Hotel di Courmayeur di circa 70mila euro all'anno in formaggi) e due mesi per l'imprenditore Sergio Barathier. Questi ultimi accusati di induzione indebita. Fatti che risalgono al 2015.

Le altre accuse a Longarini: aver avvertito Cuomo di un'indagine dell'Antimafia

Longarini è accusato di avere aiutato l'amico imprenditore Cuomo - si legge nel capo di imputazione - "a  eludere le investigazioni condotte dalla Dda di Torino" in un "procedimento penale" in "materia di criminalità organizzata, rivelandogli" in pratica di essere sottoposto a intercettazioni telefoniche. I sospetti su Longarini nascquero quando Cuomo interruppe di punto in bianco le conversazioni con il boss Giuseppe Nirta, tra l'altro assassinato in Spagna nel giugno 2017.
Il terzo imputaton Barathier, titolare dell'hotel Royal di Courmayeur , sarebbe stato indotto da Longarini, che a quel tempo aveva in mano un procedimento penale per reati fiscali a carico di Barathier (che fu poi in effetti assolto, ndr) "ad effettuare - scrivono i giudici - forniture di prodotti dal Caseificio valdostano", di proprietà di Cuomo, abbandonando quindi il vecchio fornitore.
Nell'ambito del processo sono state acquisite - come chiesto dal pm Giovanni Polizzi - le circa 3.000 pagine dell'operazione 'Geenna' sulle infiltrazioni della 'ndrangheta in Valle d'Aosta. L'avvocato Claudio Soro (che difende Longarini insieme alla collega Anna Chiusano) nella sua arringa ha   chiesto l'assoluzione da tutte le accuse perché "il fatto non sussiste".

Prossima udienza il 22 marzo, con le ultime arringhe dell'avvocato Anna Chiusano, dei difensori dei due co-imputati, Gerardo Cuomo e Sergio Barathier.

Il giudice Longarini si è sempre detto innocente: "Con Cuomo amicizia che coinvolgeva anche le famiglie"

Nell'interrogatorio di garanzia svolto a suo tempo - 2 anni fa - davanti al gip di Milano Giusy Barbara, l'ex procuratore di Aosta (ora giudice civile a Imperia) aveva professato la sua "totale estraneità ai fatti contestati". Ribandendo che "quello fra me e Cuomo era solo un  rapporto di conoscenza e amicizia che ha coinvolto anche le famiglie".

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