Anche Sanremo si illumina per Marco Vannini: la fiaccolata

L'iniziativa volta ad ottenere giustizia per il 20enne Marco Vannini

Anche Sanremo si illumina per Marco Vannini: la fiaccolata
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Anche Sanremo si illumina per Marco Vannini: la fiaccolata

Sono oltre trenta i sanremesi che questa sera, giovedì 17 maggio si sono dati appuntamento, alle 20:45 in Piazza Colombo per partecipare alla fiaccolata a sostegno della famiglia di Marco Vannini, 20enne di Ladispoli ucciso nel 2015 da un colpo di pistola esploso dal padre della fidanzata, Antonio Ciontoli. Il percorso è stato studiato per evitare di creare intralci alla viabilità. Si parte alle 21:00 da Piazza Colombo; si percorre via Matteotti fino a via Verdi, poi i partecipanti informeranno la pista ciclabile dall’ex stazione alla volta di Portosole e del Sud-Est.

Giustizia per Marco Vannini

L'iniziativa è in contemporanea con altre numerose città dello Stivale "Non in mio nome, giustizia per Marco Vannini" in occasione delle condanne pronunciate a carico di Antonio Ciontoli, colui che premette il grilletto, nel maggio 2015, della figlia Martina (fidanzata di Marco)e del figlio Francesco e della moglie Maria Pezzillo, da molti ritenute un mero palliativo commisurate alla gravità dei fatti avvenuti.

I fatti e le condanne

Una condanna a 14 anni per omicidio volontario, tre condanne a tre anni per omicidio colposo e una assoluzione. Si è chiuso così il processo di primo grado per l’omicidio di Marco Vannini morto il 18 maggio del 2015 a Ladispoli, vicino a Roma, nella casa della fidanzata dopo essere stato raggiunto da un colpo d’arma da fuoco. La condanna più pesante per il padre della fidanzata, Antonio Ciontoli, tre anni invece per la moglie Maria Pezzillo e per i figli Martina e Federico. Assolta la fidanzata di Federico Ciontoli. Il ragazzo, secondo la ricostruzione dell’accusa, morì dopo 3 ore di agonia a causa di un colpo di pistola sparato nella casa della fidanzata al termine di una cena di famiglia. Per 20 minuti nessuno chiamò i soccorsi, in seguito due telefonate al 118 in nessuna delle quali si fa riferimento allo sparo. A premere il grilletto, il padre Antonio, secondo quando ricostruito dagli inquirenti, il quadro presenta la famiglia Ciontoli impegnata a difendersi l’un l’altro a qualunque costo.

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