Via libera al piano sociosanitario della Regione, attenzione al territorio, ai privati ed alla tecnologia

Con il piano sociosanitario della Regione si punta, tra l'altro alla riorganizzazione ospedaliera: tra i punti l'ospedale unico ad Arma di Taggia

Via libera al piano sociosanitario della Regione, attenzione al territorio, ai privati ed alla tecnologia
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Al via il piano sociosanitario della Regione Liguria

piano sociosanitario regionale: i cardini

La riorganizzazione delle rete ospedaliera con la costruzione di un nuovo ospedale per ciascuna macro area della Liguria – l’ospedale del ponente agli Erzelli, l’ospedale unico ad Arma di Taggia e il Felettino alla Spezia a cui si aggiunge anche il nuovo ospedale Galliera - con il mantenimento di tutti i presidi esistenti e il loro potenziamento; la riduzione dei tempi di attesa ad esempio attraverso l’implementazione del Cup regionale; il contenimento delle fughe ovvero della mobilità passiva; lo sviluppo dell’integrazione sociosanitaria per arrivare sempre più verso una sanità a chilometro zero mettendo al centro la persona; la nascita di Dipartimenti interaziendali regionali (Diar), per valorizzare ancora di più le professionalità esistenti, condividere le ‘best practice’, superare la frammentazione a favore della presa in carico globale del paziente e della garanzia di uniformità ed equità della risposta sanitaria su tutto il territorio. Sono solo alcuni degli obiettivi del Piano sociosanitario di programmazione 2017-2019, approvato dalla Giunta regionale della Liguria, su proposta della vicepresidente e assessore alla Sanità Sonia Viale.

"Famiglie numerose impoverite, invecchiamento , cronicità: la sanità va adeguata al territorio"

“Dall’analisi dei bisogni dei liguri, con un progressivo invecchiamento della popolazione, un incremento della fragilità sociosanitaria e della cronicità, la riduzione della natalità e l’impoverimento delle famiglie numerose – spiega la vicepresidente Viale - emerge la necessità da un lato di rafforzare l’area territoriale e, dall’altro, non solo di confermare tutti i presidi ospedalieri esistenti, specificandone l’identità e la mission, ma anche di potenziarli, come nel caso del ripristino dei pronto soccorso a Cairo Montenotte, Bordighera e Albenga - chiusi nel precedente documento di programmazione -, incrementando, al contempo, la risposta di emergenza nel territorio dell’area metropolitana, con l’apertura di un punto di primo intervento in più rispetto ad oggi”.

Disavanzo azzerato nel 2020

Il Piano stabilisce anche precisi obiettivi sul fronte economico finanziario con l’azzeramento del disavanzo nel 2020: in particolare, partendo dai 94 milioni di perdite nel 2015 il documento prevede una riduzione a 64 milioni nel 2017, a 49 milioni nel 2018 (pari a 45 milioni) fino a 34 milioni nel 2019 (60 milioni). Per il raggiungimento di questi risultati vengono programmate una serie di azioni di efficientamento attraverso un migliore utilizzo della Centrale acquisti, di razionalizzazione delle strutture con l’eliminazione dei duplicati organizzativi, di monitoraggio dell’appropriatezza (prescrittiva, diagnostica, terapeutica, organizzativa, economica) oltre che della qualità percepita da parte degli utenti.

Continua la "spinta" verso la sanità privata

Viene confermata, poi, la scelta di procedere con l’integrazione tra pubblico e privato accreditato, strettamente vincolata alla programmazione regionale, al fine di implementare la capacità di risposta del sistema ai bisogni della popolazione.

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