Rifondazione Comunista si interroga sul futuro degli ospedali imperiesi

Rifondazione Comunista si interroga sul futuro degli ospedali imperiesi
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IMPERIA - Il Partito della Rifondazione Comunista interviene sulla questione legata alla privatizzazione della Sanità facendo un punto sullo stato attuale dei presidi ospedalieri dell'imperiese e sul loro futuro. 

"Ormai da tempo nella nostra ASL siamo abituati ad annunci mediatici all’insegna di un rilancio o un potenziamento dell’offerta sanitaria in provincia di Imperia - si legge nel comunicato della Segretria Prc - Periodicamente viene anche rispolverato  il progetto Ospedale  Unico dal costo di circa 300 mln di euro ma di cui si ignora addirittura la sede se a Nord o a Sud della stazione di Taggia. Ricordiamo che il progetto , costato non pochi soldi pubblici , risale a 10 anni fa  e prevede gli stessi reparti , non una specialità in più e  meno posti letto" .

Ed ancora proseguono: "Quest’anno il fondo SSN scende a 112.5 mld sbugiardando le promesse del governo a guida PD . Manca la copertura finanziaria della maggior parte dei nuovi LEA (livelli essenziali di assitenza) tanto sbandierati dal ministro Lorenzin. La regione dice di incassare qualche mln di euro in più rispetto al 2016  ma non si sa quanti saranno destinati alla nostra  ASL . Dunque non esiste la sede né i soldi e allora si parla di intervento dei privati sia per costruire  e sia per gestire alcuni ospedali liguri (Bordighera, Albenga , Cairo) prima smantellati con la chiusura di servizi e il  declassamento dei Pronto Soccorso e ora destinati a “ rinascere” con l’intervento dei privati ! L’assessore  Viale dice di voler rilanciare l’ospedale di Bordighera dandolo in gestione ai privati  ma cosa significa ?  Quanto costerà questa operazione ? Cosà resterà delle poche  risorse economiche per i presidi di Imperia e Sanremo? La sanità privata interviene solo per prestazioni ben definite e da un costo standardizzabile ma in medicina la questione non è sempre così lineare : il paziente può complicarsi e dunque viene poi eufemisticamente “affidato” alla sanità pubblica …e così una determinata prestazione sanitaria sarà  costata due volte cioè prima nel privato-convenzionato e poi nel pubblico. Anche l’intervento privato attraverso il  project financing nella costruzione di un ospedale fa notevolmente  lievitare i costi". 

E un punto sulla situazione attuale: "Aldilà di chimerici e demagogici progetti della giunta Toti-Viale e scendendo coi piedi per terra, la realtà che abbiamo davanti è ben diversa: circa 150 posti letto in meno di cui un centinaio per pazienti acuti “in barba” ai già penalizzanti coefficienti dell’allora decreto Balduzzi ( 3 letti acuti x 1000 abitanti + 0.7 letti riabilitazione x 1000 abitanti ) . Due palasalute quello nel quartiere  Baragallo a Sanremo e quello a Imperia in v. Acquarone costati decine di mln di euro e  non ancora  funzionanti ; l’attuale Medicina di base a Imperia ancora in un condominio di v. Matteotti ;  il palasalute di Bordighera , certamente il più utile e urgente , ancora da costruire".

Infine una riflessione: "Assistiamo ad un quasi costante  esaurimento di posti letto nei 3 presidi ( con blocco di ricoveri e interventi programmati ), intasamento dei Pronto Soccorso , lunghe liste di attesa istituzionali per visite ed esami diagnostici strumentali ma contestualmente molto snelle se a pagamento in regime di “intramoenia“  in una ormai cronica e drammatica  carenza di personale sanitario soprattutto infermieristico sia nei presidi ospedalieri che sul territorio come assistenza domiciliare. Di fronte a questo scenario che cosa si inventa la nuova amministrazione regionale  destro leghista Toti-Viale ?Prima alcuni mesi fa decide di eliminare la distribuzione diretta pubblica di farmaci soprattutto di alto costo che aveva generato ottimi risparmi ( di circa 6 mln di euro come recentemente ricordato dalla Corte dei Conti ) ; rispolvera il vecchio e superato progetto di un Ospedale Unico  e infine lancia la proposta di privatizzare quanto resta dell’osp di Bordighera generando pericolose confusioni sull’annunciato ripristino del Pronto Soccorso . Infatti trasformare un PPI ( punto di primo intervento ) in un PS (Pronto Soccorso ) non basta cambiare il cartello ma occorrerebbe ripristinare alcuni servizi tipo laboratorio, radiologia e medico intensivista H24 , un’astanteria con letti di osservazione , un’ equipe di sala operatoria per traumatologia e chirurgia  d’urgenza più  una serie di specialisti in pronta disponibilità . Quale ente privato potrebbe garantire tutto questo se non a costi insostenibili per la collettività e a discapito di quel che resta della sanità pubblica?" .


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