Parole mute: il delicato spettacolo sull'Alzheimer commuove il pubblico

Il resoconto dello spettacolo andato in scena ieri al Casinò di Sanremo per un pomeriggio dedicato all'Alzheimer. Presenti anche medici ed esperti per un convegno sul tema

Parole mute: il delicato spettacolo sull'Alzheimer commuove il pubblico
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Riportiamo il resoconto dello spettacolo andato in scena ieri al Casinò di Sanremo. La manifestazione era inserita all'interno di un pomeriggio dedicato all'Alzheimer, che ha visto la partecipazione e l'intervento anche di medici ed esperti.

Parole mute: lo spettacolo sull'Alzheimer

Il pubblico delle grandi occasioni ha applaudito ieri sera Francesca Vitale, protagonista dell’atto unico parole mute lei stessa scritto.

In una sala gremita, nonostante la concomitanza di numerosi eventi che hanno occupato il pomeriggio di ieri, gli spettatori hanno seguito con crescente emozione la performance dell’attrice che ha saputo catturare completamente l’attenzione di tutti. Nel silenzio totale di un pubblico affascinato dalla sua bravura, Francesca ha rievocato con la spontaneità che solo il vissuto personale sa trasmettere, il percorso compiuto dal padre, brillante e noto avvocato Catanese, dal momento che ha avuto le prime avvisaglie della patologia che lo ha colpito.

Con un esordio originale, salendo sul palco dalla platea e colloquiando col pubblico l’attrice ha saputo catturarne fin dall’inizio l’attenzione, con la descrizione della vita famigliare nella sua normalità, dai contrasti adolescenziali con l’autorità paterna, agli studi ed alla collaborazione finale nell’attività legale comune.

Si è evidenziata sul palco, tramite la sua narrazione avvincente, la personalità di un padre importante, di successo, con una vita assorbita dal lavoro e dalla passione per i viaggi, poco attento al desiderio della figlia di confrontarsi con lui, rimandando sempre ad un “dopo” le conversazioni.

I primi sintomi, la confusione nelle diagnosi, la graduale perdita di interessi e di vitalità sono stati descritti con delicatezza e poesia da una figlia prima incredula e poi amorevole, che ha saputo trasmettere una girandola di sensazioni, dallo stupore alla rabbia, dall’incredulità alla tenerezza, fino a creare un legame più forte ed intenso col genitore rispetto ai giorni che hanno preceduto la malattia.

Ogni particolare ha rappresentato momenti diversi del calvario cui è sottoposta ogni famiglia che scopre di avere una persona cara che si incammina su un percorso sconosciuto quanto doloroso. I rapporti con i medici, la crudezza delle diagnosi, la ricerca di speranze attraverso forme di medicina alternativa, la freddezza del sistema delle istituzioni, che pone di fronte a problematiche difficili come la tutela e l’amministrazione controllata. I metodi, a volte brutali, di chi deve certificare un deficit intellettivo e lo fa con assenza di tatto e sensibilità verso una persona che presume non più in grado di comprendere e pertanto non meritevole di quel rispetto che si riserva alle persone normali.

Ogni quadro, ventisette in tutto, è stato messo in evidenza da un sapiente gioco di luci, giocando solo con le quali il regista Lamberto Puggelli ha saputo sapientemente ricreare i luoghi e ed i momenti del vissuto famigliare in una scenografia scarna ed essenziale, ricreata solo da una scrivania e da una poltrona vuota.

Con coraggio e naturalezza Francesca ha parlato con un padre in realtà assente, ma per tutti presente su quella poltrona vuota a cui lei ha rivolto ogni suo discorso.

La voci calde e coinvolgenti di Paolo Bonacelli ed Ottavia Piccolo hanno completato fuori campo la narrazione, aiutando Francesca nel ricreare il quadro della sua famiglia.

Un pubblico muto ed emozionato ha seguito con grande attenzione lo svolgimento narrativo, in cui si sono alternati momenti fortemente commoventi ad altri simpatici e leggeri di canzoni interpretate con una splendida voce dal vivo.

Le interpretazioni in particolare de “ Le Feuilles Mortes” di Yves Montand e di “ Papa Can You Hear Me” di Barbra Streisand hanno rivelato un’attrice poliedrica capace di passare da interpretazioni intense e complesse ad altre divertenti come “ Il Pinguino Innamorato”.

Applausi scroscianti hanno rotto l’assoluto silenzio dettato dall’emozione, sciogliendo così la tensione emotiva che Francesca Vitale era stata capace di creare in un pubblico crescentemente commosso e coinvolto, specie quando alla fine ha dichiarato che nessuna parola era stata inventata od aggiunta ai dialoghi, ma tutte facevano parte del proprio vissuto famigliare.

Il convegno medico

A seguire il convegno medico, aperto dalle relazioni del Prof. Palummeri, il più importante esperto di patologie legate al decadimento cerebrale, del prof. Serrati Dirigente del nuovo dipartimento di Neuroscienze di SanMartino e precedute da un intervento sentito dell’Assessore Regionale alla sanità Sonia Viale che ha dato un quadro reale della situazione attuale in Italia per quanto riguarda le patologie cerebrali e di quanto la Regione Liguria sta mettendo in atto con l’attuazione del Piano Nazionale per le Demenze. Sono intervenuti anche la dott. Ana Popovic, direttore Sanitario del Don Orione, il dott. Michele Bedognetti, neurologo, e la psicologa Patrizia Sciolla.

La nostra Associazione Italiana Donne Medico ringrazia di cuore tutti coloro che hanno partecipato, collaborato, sponsorizzato questa iniziativa, nuova nel suo accoppiamento, ma soprattutto la Dott, Marzia Taruffi, responsabile del settore cultura del Casinò di Sanremo, che con la sua esperienza ed infinita pazienza ha saputo guidarci su un percorso nuovo per noi donne, normalmente dedite a professioni diverse.

 

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