Mozione “Plastic-free” del consigliere comunale Marco Ghirelli del gruppo Pd con Diano

L'idea dopo le iniziative prese da molti comuni della provincia di Imperia a difesa dell'ambiente

Mozione “Plastic-free” del consigliere comunale Marco Ghirelli del gruppo Pd con Diano
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L'idea dopo le iniziative prese da molti comuni della provincia di Imperia a difesa dell'ambiente

Mozione “Plastic-free” del consigliere comunale Marco Ghirelli del gruppo Pd con Diano

Considerando come prioritario il problema dell'inquinamento globale specialmente da plastiche, dei mutamenti climatici, dell'urgenza che impone tale situazione per frenare tale deriva e nel ripensare un modo diverso di trattare il nostro Pianeta; ciascuno deve fare la propria parte, a partire dalle piccole cose. Partendo anche dal nostro Comune, l'Amministrazione può dare l'esempio. Per questo motivo ispirandomi ad alcune azioni intraprese in diversi comuni in provincia di Imperia, a partire da Ventimiglia nella persona di Enrico Ioculano oggi all'opposizione, ho deciso in maniera del tutto costruttiva, cercando convergenze con la maggioranza e con i colleghi di opposizione, di presentare una mozione che vada incontro al "plastic free" argomento fondamentale e molto sentito specialmente dai più giovani. La grande partecipazione alla manifestazione di oggi del 'Friday for  the Future' nel nostro capoluogo ne è la testimonianza.

PREMESSO CHE

l’Europa, secondo produttore di plastica al mondo, riversa in mare ogni anno 500 mila tonnellate di macroplastiche e 130 mila tonnellate di microplastiche;

l’Italia è il primo consumatore in Europa e secondo al mondo per utilizzo di acqua imbottigliata, si consumano ogni anno 206 litri a testa di acqua in bottiglie di plastica che, dopo il breve uso, rimane nell’ambiente per almeno 250 anni;

Ognuno di noi consuma ogni anno quasi 2 chili di posate, piatti, bicchieri e cannucce monouso in plastica, le usiamo per pochi minuti e rimangono nell’ambiente per 50 anni;

Ogni anno almeno 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani, con gravi conseguenze sulla vita marina e terrestre. Si tratta soprattutto di oggetti monouso come bottiglie, stoviglie, cannucce e sacchetti: il loro utilizzo dura solo pochi minuti, ma, disgregati in frammenti di microplastiche, inquinano per sempre e si ritrovano nell’aria, nell’acqua potabile e in alimenti come il sale e il miele;

l’Italia e uno dei principali produttori europei di stoviglie di plastica monouso che, se non correttamente smaltiti, restano in ambiente per anni, causando danni gravissimi all’ecosistema;

ogni anno finiscono in mare, direttamente o indirettamente 8 milioni di tonnellate di rifiuti plastici;

le plastiche vengono ingerite intenzionalmente, accidentalmente o in maniera indiretta dalle specie marine;

l’Unione europea, II 28 Maggio 2018, per affrontare in modo efficace l’inquinamento da plastiche, ha adottato nuove norme che mettono al bando i 10 prodotti di plastica monouso che più inquinano le spiagge e i mari d’Europa;

l’Unione europea ha adottato il 18 gennaio la prima Strategia sulla plastica, che si inserisce nel processo di transizione verso un’economia più circolare;

l’inquinamento da plastiche configura una minaccia per gli organismi marini, per gli equilibri degli ecosistemi e per I‘uomo;

il Ministero dell’ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare ha lanciato la campagna “Plastic Free Challenge (#PFC)” con la quale ha invitato la società civile e le istituzioni ad eliminare la plastica monouso;

il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha adottato il Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti con decreto direttoriale del 7 ottobre 2013 (e successivo aggiornamento);

CONSTATATO CHE

la plastica, come documentato da numerosi studi, è una delle maggiori cause di inquinamento ambientale, specie nell’ambiente marino e particolarmente pericolose risultano le cosiddette “microplastiche” (inferiori a 5 mm) che entrano nel circuito di tutte le catene alimentari, comprese quelle del cibo umano;

CONSIDERATO CHE

l’utilizzo negli uffici pubblici di sole stoviglie compostabili e di prodotti ed imballaggi biodegradabili possibilmente ottenuti utilizzando materie prime di recupero, permetterebbe di ridurre al minimo i rifiuti prodotti;

la possibilità oggi offerta dai sistemi di raccolta differenziata di riciclare i materiali plastici non può essere l’alibi per continuare a produrre e consumare esorbitanti quantitativi di plastica;

la Pubblica Amministrazione, come già in atto in altri Comuni della Provincia, deve dare il buon esempio e può impegnarsi fattivamente in tal senso.

CHIEDIAMO CHE

Il Consiglio Comunale impegni il Sindaco e la Giunta a:

– DISPORRE che per le future forniture di materiali monouso, i capitolati di gara escludano espressamente la possibilità di acquisto di materiali non biocompostabili;

– ELIMINARE in tutti i locali gestiti direttamente dall’Amministrazione comunale (uffici, biblioteca, sala consiliare, ecc…) l’uso di bottiglie di acqua in plastica, preferendo altri materiali o prodotti non-monouso o in materiale biodegradabile;

– VIETARE l’uso di piatti, bicchieri, cannucce e altri oggetti di plastica usa-e-getta nelle sagre, feste pubbliche e manifestazioni sul territorio comunale preferendo l’uso di materiali compostabili;

– ADOTTARE sistemi di gestione delle mense scolastiche che riducano l’uso di materie plastiche, favorendo l’uso di stoviglie lavabili o in subordine l’uso di materiale compostabile;

– INCENTIVARE, anche attraverso la riduzione delle imposte comunali, comportamenti corretti “plastic-free” (e/o penalizzare quelli scorretti) condotti da parte dei gestori dei locali pubblici presenti nel territorio comunale (bar, pizzerie, ristoranti, ecc…);

– VIGILARE affinché in tutti i luoghi di incontro, aggregazione e servizio posti nel territorio comunale (scuole, centri sportivi, centri parrocchiali, centri di aggregazione, centri anziani, spiagge), relativamente alle spiagge comunali in uso alla GM chi scrive registra con piacere l’omaggio di una borraccia di alluminio ai clienti, vengano scrupolosamente adottate le pratiche di raccolta differenziata e siano messi in pratica comportamenti “plastic free”;

– SVILUPPARE una campagna comunicativa pubblica per favorire tra i ventimigliesi comportamenti plastic-free sia in fase di acquisto che in fase di consumo;

– DISTRIBUIRE agli studenti delle scuole dianesi di ogni ordine e grado borracce di alluminio in sostituzione delle inquinanti bottigliette di plastica monouso;

– COINVOLGERE le associazioni di volontariato presenti nel territorio, e in particolare quelle a finalità ambientale, nello sviluppo delle politiche “plastic-free” sviluppate dall’Amministrazione;

– PROMUOVERE il vuoto a rendere;

– ADOTTARE un regolamento sul Plastic Free, emulando discipline organiche di altri comuni, dando un tempo congruo agli esercenti per l’attuazione, in condivisione con le associazioni di categoria, comunque non oltre il primo trimestre 2020.

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