Imperia punta sul turismo archeologico e apre ai sub il relitto della nave romana

Turismo Archeologico: per la prima volta il relitto della nave romana di Imperia apre alle visite dei subacquei a 50 metri di profondità sul fondale

Imperia punta sul turismo archeologico e apre ai sub il relitto della nave romana
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Turismo Archeologico

Per la prima volta il relitto della nave romana di Imperia, la cui esistenza è venuta alla luce nel 2013, situato a circa un miglio e mezzo dalla costa e a cinquanta metri di profondità, apre alle visite dei subacquei. A parte qualche escursione a giugno, in via sperimentale, infatti, sono una ventina i sommozzatori che fino ad oggi hanno avuto la fortuna di visitare i resti dell’imbarcazione, lunga una quindicina di metri e larga sei, della quale resta solo la sagoma ricoperta di anfore, con la restante parte che è sotterrata nella sabbia.

Una conferenza pubblica

E sempre per la prima volta, venerdì prossimo, alle 21.30, il relitto “esce” dall’acqua per entrare al Museo Navale, attraverso una serie di filmati e foto inedite, per una conferenza pubblica, alla quale saranno presenti gli esperti della Sovrintendenza della Regione Liguria, tra cui il responsabile dell’Archeologia Subacquea Simon Luca Trigona, la biologa Manuela Previati e i cine e foto operatori dell’associazione “InfoRmare”, Fabio Rossetto e Susanna Manuele, che collaborano all’iniziativa.

Un mondo da scoprire

“E’ un mondo da scoprire - ha affermato stamani l’assessore alla Cultura del Comune di Imperia, Marcella Roggero - che grazie alla Sovrintendenza e al Nautilus diving center di Santo Stefano al mare, viene portato a terra. Quindi, un modo di valorizzare il territorio non solo in superficie ma anche sott’acqua”.

Ricadute sul turismo

Secondo l’assessore: “Il progetto potrebbe avere anche ricadute sul turismo, con la possibilità da parte di turismo di sportivi e curiosi, una volta arrivati, a Imperia, di scoprire il suo fondale e le altre bellezze del territorio”. Per la biologa Monica Previati, il relitto è: “Un patrimonio storico, ma anche biologico incredibile, con la presenza di specie marine protette che nelle anfore trovano il loro habitat naturale. Parliamo di gronghi, murene, ma anche spugne e il ricci dalle lunghe spine, che abitano il fondale”.

L'ESCLUSIVO VIDEO DEL RELITTO

ASSESSORE MONICA ROGGERO

FABIO ROSSETTO, CINEOPERATORE

MONICA PREVIATI

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