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Draghi, lucertoloni e piovre al Festival internazionale degli Aquiloni di Imperia
Immaginate un drago cinese con la coda, lungo cinquanta metri oppure un geco di trentacinque metri, per passare a delle piovre giganti.
Non si tratta di creature mitologiche, ma degli aquiloni più grandi iscritti all'edizione 2018 di "Sole & vento", il festival internazionale dell'aquilonismo, che si è aperto oggi a Borgo Marina di Imperia, per proseguire fino a domani sera alle 19.
Una cinquantina i partecipanti provenienti da Francia e Italia, che proporranno le proprie spettacolari composizioni. Tra i più particolari c'è sicuramente il "Luna di Primavera", composto da più di 420 pezzi e dal diametro di 3 metri e 20 centimetri, con tubo avion in acciaio-alluminio, che ha richiesto più di quattrocento ore di lavoro. E' considerato il miglior aquilone della serie "24 punte".
Il bordo della parte nera (che rappresenta la luna) è stato impreziosito da un nastro argentato (acquistato qualche anno in India) mentre nella parte centrale dell'aquilone è adornato con perline Swarovski. Tra gli aquiloni più piccoli c'è un pesciolino di venti centimetri.
C'è, quindi, chi ha voluto riproporre i personaggi della Disney. Ospite d'onore di questa edizione è Gianni Govoni, del gruppo trio di Bologna. In realtà non si tratta di un trio, ma visto che da solo riesce a governare tre aquiloni acrobatici, è stato così ribattezzato.
Per il terzo anno consecutivo, poi, c'è la presenza di Arnaldo Mazzetto (Atheste Team Padova) di ritorno dall'International Kite Festival, di Doha (Qatar), che è tra gli aquilonisti più invitati al mondo.
A margine dell'evento sportivo, ci sono anche laboratori didattici, giochi gonfiabili per i bambini, stand di prodotti tipici e, per oggi, in Calata Anselmi, dalle 16.30, una dimostrazione con i cani guida per non vedenti, in varie fasi di istruzione, alla presenza di tre cani con i loro istruttori provenienti dal centro di addestramento Cani Guida di Limbiate (Milano), dove ha sede la Onlus Servizio cani guida Lions.
Nella foto: Bruno Bonino mostra una parte del drago cinese
