Doppio premio al frantoio Benza da parte di Slow Food

Oltre al riconoscimento di Grande Olio anche il premio Diego Soracco

Doppio premio al frantoio Benza da parte di Slow Food
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Doppio premio al frantoio Benza da parte di Slow Food

Oltre al riconoscimento di Grande Olio anche il premio Diego Soracco

Nei giorni scorsi a Trevi sono state distribuite le prime copie della Guida agli Extravergini 2019 di Slow Food Editore giunta alla ventesima edizione e sono state premiate le aziende che hanno ottenuto i prestigiosi riconoscimenti.

Grande soddisfazione in particolare per l’azienda Benza Frantoiano di Imperia, con frantoio e azienda in Val Prino, che con il suo Crù Turè Dop Riviera Ligure Riviera dei Fiori ha ottenuto il riconoscimento di Grande Olio. Ma non solo. All’azienda è stato attribuito il Premio intitolato al ligure Diego Soracco, nato in seguito all’improvvisa e prematura scomparsa del fondatore e curatore per ben 19 anni della guida: Soracco più di chiunque altro ha amato l’olio con particolare attenzione all’olio ligure ed è stato per trent’anni valido collaboratore, consigliere e amico per i produttori della sua regione.

Scrive la coordinatrice della regione Liguria per la guida Francesca Rocchi: <Il riconoscimento di una vita dedicata all’extravergine, noi desideriamo sigillarlo in questa guida e quelle future, individuando per ogni edizione, un extravergine ligure che racchiuda ciò che Diego, assaggiandolo, avrebbe amato: buon gusto, pulizia, aderenza alle caratteristiche della cultivar, tradizione nella sua fattura ed emozione>.

Il premio Diego Soracco 2019 è per il Primuruggiu di Frantoio Benza.

I Benza sono un’antica famiglia di frantoiani: attività svolta a Dolcedo dal XVI secolo. < Il premio dedicato all’amico Diego Soracco per noi è motivo di grande soddisfazione ed emozione. Per noi Diego è stato un grande riferimento e un maestro prezioso – racconta Gigi Benza - Ci lega a lui la stessa passione e l’amore per il prodotto e per il nostro territorio che sono alla base del nostro lavoro. Nel 1853 i miei bisavoli possedevano un frantoio nel borgo di Lecchiore. Mezzo secolo dopo mio bisnonno acquistò il Vecchio Gombo di Dolcedo, il più grande e tipico frantoio della val Prino. Oggi gli amici, i clienti e i visitatori vengono accolti nel mio nuovo frantoio: il meglio per sicurezza, igiene e tecnologia. Le nuove tecniche di frangitura delle olive hanno trasformato molti aspetti del nostro lavoro, ma qualcosa è rimasto invariato: il desiderio di una qualità sempre migliore. I miei genitori mi hanno insegnato che un buon olio nasce indubbiamente da uno scrupoloso processo di lavorazione ma anche, e soprattutto, da ottime olive; di conseguenza mi curo personalmente di loro dalla fioritura alla raccolta. Sono tutte di varietà Taggiasca>.

La Guida agli Extravergini (giunta alla ventesima edizione), è il “vademecum” in cui Slow Food raccoglie e descrive la migliore produzione olivicola in questo caso del 2018. Uno strumento prezioso per orientarsi nel mondo della produzione olearia italiana: 548 aziende descritte, 750 oli recensiti e oltre 120 riconoscimenti. Ecco i riconoscimenti attribuiti alla Liguria (il Grande Olio è il riconoscimento attribuito all’Extravergine che si è distinto per particolari pregi dal punto di vista organolettico e perché ben rispecchia territorio e cultivar; a queste caratteristiche, Grande Olio Slow aggiunge pratiche agronomiche sostenibili).

Grande Olio Slow a I Tecci de L’Uga Murella (Borghetto d’Arroscia)

Grande Olio Slow a Evo Tèra de Prie di Tèra de Prie (Aurigo)

Grande Olio Slow a Terre del Mistero di Patrizio Gamba (Apricale)

Grande Olio Slow a Ludo di La Baita (Borghetto d’Arroscia)

Grande Olio a Estremo di La Baita (Borghetto d’Arroscia)

Grande Olio a Extremum di Paolo Cassini (Isolabona)

Grande Olio a Cru Turè di Benza (Imperia)

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