Cattolici e musulmani a tavola per una cena interreligiosa. Foto
Si tratta di un iniziativa rivolta ai poveri, migranti e rifugiati che si replicherà nel mese del Ramadan. Erano presenti il Vescovo docesano Antonio Suetta; il direttore della Caritas diocesana Maurizio Marmo, Daniela Zitarosa dell'associazione Intersos.
"114 pizza e dolci quaresima 2018 Ramadan 1439": è il titolo della cena che si è svolta, a partire dalle 20, nella sala polivalente della chiesa di Sant'Agostino, a Ventimiglia.
Si tratta di un iniziativa rivolta ai poveri, migranti e rifugiati che si replicherà nel mese del Ramadan. Erano presenti il Vescovo docesano Antonio Suetta; il direttore della Caritas diocesana Maurizio Marmo, Daniela Zitarosa dell'associazione Intersos.
Una cinquantina i partecipanti, prevalentemente migranti centrafricani: eritrei e sudanesi; ma anche italiani indigenti. L'evento è stato organizzato dalla Comunità religiosa islamica italiana (Coreis).
Presenti i profughi ospiti del seminario di Bordighera, oltre a stranieri provenienti dal campo abusivo del Roja, con donne e minori. Nel menù: pizza margherita, focaccia e torta verde. Ai dolci ha pensato la "Fratellanza Ventimiglia" della comunità islamica.
"E' un'occasione di dialogo legato soprattutto all'aspetto religioso - ha affermato Suetta -. Nel senso che tanto noi cristiani quanto i musulmani abbiamo in comune un itinerario che è contraddistinto dalla preghiera e dal digiuno. Per noi cristiani è la quaresima, ed è tempo di preparazione alla Pasqua, e per i musulmani è il ramadan. Questa iniziativa vede la partecipazione reciproca. In questo caso sono i musulmani che condividono con noi un momento di cena, così come noi poi faremo in occasione del ramadan".
Abu Bakr Moretta, presidente Coreis Liguria ha sottolineato: "E' un momento di dialogo interreligioso, un'occasione per condividere un momento rituale, per incontrarsi e riflettere sul valore del digiuno e dell'astinenza come possibilità di avvicinamento a Dio e come possibilità di elargire una misericordia che si manifesta nel donare un pasto ai poveri, ai rifugiati e ai migranti".