Mezzera sulla raccolta dei rifiuti: ecco perché abbiamo respinto la pratica

Tempi e costi non ben specificati: "Il primo cittadino deve mettere in condizione il Consiglio comunale di deliberare secondo coscienza e conoscenza"

Mezzera sulla raccolta dei rifiuti: ecco perché abbiamo respinto la pratica
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Il comunicato stampa di Gianfranca Mezzera, capogruppo Pd del Comune di Imperia, sulla bocciatura della proposta rifiuti in Consiglio comunale.

Mezzera sulla raccolta dei rifiuti

"Pur condividendo il principio di una graduale attivazione della raccolta rifiuti porta a porta, nel pieno rispetto del progetto già a suo tempo approvato dal Consiglio comunale, la decisione del gruppo consiliare del PD di respingere la pratica sulla raccolta dei rifiuti, proposta dal sindaco, è stata presa sulla base delle seguenti argomentazioni.

Non era né specificato né quantificato, da un punto di vista temporale, il nesso tra la raccolta di prossimità (che dovrebbe essere transitoria) e la raccolta porta a porta che dovrà essere la scelta definitiva.

Il gruppo di lavoro preposto aveva due compiti da svolgere:

  1. La pesatura, che è propedeutica a qualsiasi tipo di scelta, per determinare i costi dell’operazione.
  2. L’analisi della capacità di Amaie Energia di formulare una proposta tale da motivare la scelta della gestione in house, che come è noto deve essere inviata al MEF per l’assenso definitivo.

Con la proposta presentata, il Consiglio comunale non è stato messo in grado di conoscere i tempi del passaggio dalla prossimità al porta porta, né i costi del periodo transitorio, che come sappiamo hanno una ricaduta tariffaria.

Le necessità contingenti non debbono né possono appannare le scelte strategiche, che sono state decise dal Consiglio comunale e portate avanti dall’assessore De Bonis fino all’atto delle sue dimissioni. L’affidamento in house e l’ipotesi di Amaie Energia ci vedono favorevoli.

Occorre che, speditamente, il gruppo di lavoro dia il parere richiesto dalla giunta comunale nel luglio 2017. Noi siamo fortemente preoccupati per questi ritardi. Il primo cittadino deve mettere in condizione il Consiglio comunale di deliberare secondo coscienza e conoscenza".

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