Radicali e Giovani Democratici in visita al carcere di Sanremo

"Dov'è finita la riforma carceraria?"

Radicali e Giovani Democratici in visita al carcere di Sanremo
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Dopo il carcere di Imperia, Radicali e Giovani Democratici hanno visitato oggi l’istituto penitenziario di Sanremo.

Hanno partecipato: Matteo Longo, segretario provinciale dei Giovani Democratici; Massimiliano Cammarata, membro della direzione provinciale del PD; Stefano Petrella, tesoriere del GRAF - gruppo radicale Adele Faccio; Patrizia De Fusco, GRAF e Associazione Coscioni; Gian Piero Buscaglia, GRAF e Nessuno Tocchi Caino.

Guidati dal Direttore del Carcere Francesco Frontirré e dal Comandante del Corpo di Polizia Penitenziaria Orlandi i “visitatori” hanno ispezionato i vari reparti dell’istituto e hanno colloquiato con i responsabili del settore sanitario, oltre che con molti detenuti, apprendendo le problematiche umane, professionali e logistiche della struttura.

Che fine ha fatto la riforma penitenziaria?” Questa una delle domande più frequenti che i detenuti hanno posto con una certa insistente curiosità." In effetti - dice Gian Piero Buascaglia- la riforma “Orlando - Bernardini” pare essersi arenata quando ormai sembrava essere giunta alla fine dell’iter legislativo. Ma in Italia, si sa, ogni legge lamenta sempre la mancanza di una virgola, di un decreto attuativo, etc"

"Come Giovani Democratici - dichiara invece Matteo Longo - abbiamo accolto positivamente questa iniziativa dei Radicali. Trovo importante sia ricordare i 35 anni dall’arresto di Enzo Tortora, vicenda che rappresenta ancora una ferita per il nostro sistema giudiziario, e allo stesso tempo visitare i due istituti penitenziari della nostra provincia. Negli ultimi anni - continua-siamo stati sanzionati più volte dalla corte di giustizia europea a causa delle condizioni in cui versano i detenuti. Bisogna ribadire con fermezza che è necessario conciliare la certezza della pena, dato imprescindibile, con una vera rieducazione e riabilitazione dei detenuti; il recupero e il reinserimento in società di chi ha commesso un reato aumenta infatti la possibilità che questi non torni a delinquere"

 

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