L'ipotesi dei mitomani indignati, dietro le lettere minatorie al sindaco Ioculano

Come protocollo vuole, comunque, al ricevimento della prima missiva il Comitato per l'Ordine e la Sicurezza pubblica della provincia di Imperia ha subito disposto la misura della "vigilanza riservata".

L'ipotesi dei mitomani indignati, dietro le lettere minatorie al sindaco Ioculano
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Potrebbe esserci l'azione di qualche mitomane, spinto dal momento particolarmente di tensione legato all'emergenza migranti, che la città sta vivendo da ormai tre anni, dietro le tre lettere minatorie recapitate al sindaco di Ventimiglia, Enrico Ioculano (Pd): il 26 maggio, il 25 agosto e il 2 novembre scorsi.

Come protocollo vuole, comunque, al ricevimento della prima missiva il Comitato per l'Ordine e la Sicurezza pubblica della provincia di Imperia ha subito disposto la misura della "vigilanza riservata".

Alla seconda lettera ha potenziato la misura iniziale, ed ora si dovrà riunire una terza volta, per la missiva del 2 novembre, e decidere quali misure adottare.

Stando a quanto finora appurato, anche in merito alle minacce sui social, gli investigatori sono più propensi ritengono di trovarsi di fronte più che altro a degli "sproloqui" dettati dalla rabbia di chi, soprattutto nella periferia della città, patisce per la presenza dei migranti. Ma non è tutto.

Gli investigatori che negli anni scorsi hanno a lungo lavorato su un'altra fenomeno, quello mafioso, sono consapevoli che se si fosse trattato davvero di qualcuno che voleva intimidire il sindaco avrebbe agito in maniera diversa. All'epoca, infatti, gli incendi erano all'ordine del giorno e qualcuno si spingeva ancora più in là utilizzando pure le armi da fuoco.

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