"I lavoratori non sono responsabile del debito dell'RT"

Dura presa di posizione delle sigle sindacali della società di trasporti sulla crisi dell'azienda

"I lavoratori non  sono responsabile del debito dell'RT"
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"I lavoratori non hanno più nulla da dare all'Rt"

Dura presa di posizione delle sigle sindacali della società di trasporti sulla crisi dell'azienda

Dura presa di posizione delle sigle sindacali della società di trasporti sulla crisi dell'azienda

"ci teniamo a ribadire il concetto secondo il quale già ben 2 piani di risanamento sono stati effettuati sulle spalle dei lavoratori che hanno dovuto sopportare 2 volte la Cassa Integrazione, vedersi ridotto l’organico di circa 150 unità oltre al corposo allungamento dell’orario di lavoro di 30 minuti/giorno e degli utenti che si sono visti tagliare un milione di km di servizio ed un peggioramento generale della qualità del servizio, non crediamo si possa chiedere altro ai dipendenti ed utenza i quali, ricordiamolo, NON HANNO RESPONSABILITA’ ALCUNA DELLA SITUAZIONE ECONOMICA, DRAMMATICAMENTE DEFICITARIA, IN CUI VERSA ATTUALMENTE L’AZIENDA - scrivono i sindacati - Non siamo, come sigle sindacali, innamorati della messa in vendita dei vari immobili aziendali, tra cui C.so Cavallotti, se ciò può essere utile alla soluzione dei nostri problemi ben venga ma se esistono piani alternativi che consentano all’azienda di rimettersi in sesto siamo ancora più contenti poiché consapevoli che una volta venduti gli immobili non resta altro per il futuro di RT.

Le scelte che hanno portato l’azienda nella situazione attuale sono da ricercarsi nelle amministrazioni aziendali e non, che negli anni si sono succedute, non possiamo che dichiararci d’accordo in caso si volessero intraprendere delle Azioni di Responsabilità nei confronti di chi, nel tempo, ha effettuato tali scelte sbagliate.

I dipendenti RT hanno messo ciò che avevano e che potevano, per porre l’Azienda in sicurezza, ora qualsiasi manovra di riassestamento aziendale DEVE passare per altri soggetti che sicuramente sono maggiormente imputabili dello sfacelo attuale.

I lavoratori non hanno più nulla da dare né in termini di orario né in termini di flessibilità né in termini di salario.

Le scriventi OOSS faranno, come sempre di tutto, per evitare di arrivare al concordato fallimentare (sono anni che percorriamo questa strada) poiché, per i lavoratori, troppe sono le incognite che si celano in detto percorso, è ora di chiedere conto a chi è responsabile di aver effettuato scelte che si sono poi rivelate perdenti"

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