Emergenza idrica nel Golfo Dianese: ecco la soluzione utopica di Federalberghi

Si stima che in estate la popolazione del Golfo Dianese raggiunga, nei periodi più caldi, i settanta-ottantamila abitanti.

Emergenza idrica nel Golfo Dianese: ecco la soluzione utopica di Federalberghi
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Un invito al Comune di Diano Marina di investire i proventi della tassa di soggiorno, per realizzare un bypass idrico che salvi l'estate agli albergatori, nel caso di nuovi guasti della conduttura, è stato presentato al presidente regionale e del Golfo Dianese di Federalberghi, Americo pilati, stamani, nel corso di un vertice, svoltosi nella sede di Confcommercio, a Diano Marina, alla presenza di una delegazione dei sindaci e delle categorie del territorio.

"Nel 2017, l'acquedotto che serve Diano Marina e gli altri Comuni si è rotto trenta volte - ha dichiarato Pilati, che lamenta l'assenza della politica provinciale e regionale -. Quest'anno, con una pressione dell'acqua molto bassa, si è verificato il primo guasto, già l'8 aprile scorso. Non osiamo pensare cosa potrà accadere, la prossima estate, quando la pressione sarà maggiore per l'enorme afflusso di turisti".

Si stima che in estate la popolazione del Golfo Dianese raggiunga, nei periodi più caldi, i settanta-ottantamila abitanti.

La proposta di Pilati, per scongiurare il ripetersi di black out idrici, con una pessima pubblicità per la Riviera ligure di Ponente, è di installare una conduttura sul sedime ferroviario dismesso, che sia allacciata da una parte al vecchio acquedotto di Imperia e dall'altra all'acquedotto di Diano Marina, in modo che possa intervenire nel caso di un black out idrico.

"E' un'opera che costerà sul milione di euro - ancora Pilati -. Noi abbiamo chiesto al Comune di Diano di devolvere i circa cinquecentomila euro di tassa di soggiorno previsti, anziché alla promozione e all'arredo urbano, alla creazione di questo bypass, che per noi resta la migliore pubblicità".

Il sindaco di Diano Marina, Giacomo Chiappori (Lega), ha preso in considerazione la proposta, ma: "a patto che sia autorizzato dagli organi superiori - ha affermato - e non intendo soltanto il gestore unico dell'impianto idrico, Rivieracqua. Mi riferisco anche ad autorizzazioni a cascata, di Provincia Regione e Governo".

L'ipotesi di Chiappori, infatti, è quella di finanziarie con un mutuo l'opera e di rientrare nella spesa con i proventi della tassa di soggiorno del 2019 (quando entrerà in vigore) e 2020. "Tuttavia - conclude Chiappori - ci vuole qualcuno che mi autorizzi a spendere questi soldi e che mi scriva che è tutto legale".

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