Due procedimenti aperti per lo stesso reato: giudice applica il "ne bis in idem" e ne chiude uno

Il giudice, per una delle rare volte che accade, ha dunque applicato il principio del “Ne bis in idem”, secondo il quale non si può essere processati due volte per lo stesso reato.

Due procedimenti aperti per lo stesso reato: giudice applica il "ne bis in idem" e ne chiude uno
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Il giudice Massimiliano Botti, di Imperia, ha disposto il non luogo a procedere nei confronti del gran priore del Veospss (Ordine Templare) Riccando Bonsi, accusato dal rivale Diego Beltrutti (appartenente a un altro ordine cavalleresco) di diffamazione, per una lettera pubblicata sul sito dell’Ordine.

Il giudice, per una delle rare volte che accade, ha dunque applicato il principio del “Ne bis in idem”, secondo il quale non si può essere processati due volte per lo stesso reato.

In questo caso, infatti, per un analogo procedimento c’era già aperto un altro fascicolo, con udienza il prossimo 18 febbraio. L’avvocato della difesa di Bonsi, Gianni Berrino, ha dunque eccepito l’esistenza dei due procedimenti: uno dei quali si era chiuso con decreto penale di condanna; l’altro con fissazione dell’udienza.

Il nome di Bonsi e del Veospss sono legati a Seborga.

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