Dopo oltre 40 anni di servizio va in pensione il professor Massara

Martedì scorso ultimo suono della campanella per il professor Alberto Massara, personalità nota anche per il suo impegno nella vita culturale della città

Dopo oltre 40 anni di servizio va in pensione il professor Massara
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Ultimo suono della campanella martedì scorso per il professor Alberto Massara.

Va in pensione il professor Massara

Dopo oltre 42 anni di servizio, dal prossimo 1° settembre sarà in pensione Alberto Massara. Personalità apprezzata e conosciuta a Ventimiglia per la sua professionalità nel campo dell’insegnamento, la partecipazione al mondo della cultura cittadina, per la quale ha tradotto con impegno volontario testi dall’italiano al francese e viceversa, perché da decenni è parte integrante del Coro Polifonico Città di Ventimiglia nonché esponente di spicco dell’Alliance Francaise della città.

Massara, nativo di Modane, in Savoia, si trasferì nel 1969 con la sua famiglia d’origine nella città di confine, dove poi si sposò nel 1980. Nel 1970 iniziò a frequentare Lingue e Letterature Straniere presso l’Università di Nizza e conseguì la prima laurea. Perché, conquistato dalla letteratura italiana, presso l’ateneo di Genova ottenne poi anche la laurea in Lettere Moderne.

Il suo percorso professionale è iniziato nelle scuole medie e superiori della provincia di Imperia. Dopo aver vinto il concorso, è passato di ruolo nel 1988 presso il Fermi di Ventimiglia. Da allora fino a quest'anno, Massara ha insegnato italiano e storia a una generazione dietro l’altra. È insomma stato uno tra i solidi punti di riferimento del Fermi, all’interno del quale nel corso del tempo, oltre che collaboratore dei vertici dell’Istituto, ha ricoperto incarichi relativi all’organizzazione e programmazione di percorsi didattico-educativi degli studenti.

Oltre 40 anni di servizio

Il professor Massara ha visto cambiare notevolmente il mondo della scuola dal 1988 ai giorni nostri

"In sintesi e in generale diciamo che, rispetto a quegli anni, oggi i ragazzi sono più sollecitati. Questo sia attività extra-scolastiche, internet, social e uso dei cellulari" spiega. "Tutto questo porta spesso a una mancanza di concentrazione da parte degli studenti verso le attività scolastiche. Inoltre con le trasformazioni economico-lavorative degli ultimi anni i ragazzi hanno dimostrato di avere maggiore necessità di attenzione da parte dei docenti, che hanno quindi ruoli e responsabilità sempre più ampie nei confronti dei propri allievi".

Che cosa farà adesso? "Mi dedicherò alla lettura, che non ho mai abbandonato" risponde. "Inoltre, penserò alla realtà culturale di Ventimiglia, città a cui sono profondamente legato, al Coro Polifonico e mi recherò spesso con mia moglie in Carnia, luogo dove affondano le mie radici da parte di madre».

 

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