Condominio inagibile: domani il giorno decisivo per le 18 famiglie di Imperia

"Da ieri sono al lavoro i tecnici del condominio e noi, come Arte, abbiamo messo a disposizione le nostre competenze interne. Il responso sull'agibilità del condominio, tuttavia, è atteso non prima di domani".

Condominio inagibile: domani il giorno decisivo per le 18 famiglie di Imperia
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"Da ieri sono al lavoro i tecnici del condominio e noi, come Arte, abbiamo messo a disposizione le nostre competenze interne. Il responso sull'agibilità del condominio, tuttavia, è atteso non prima di domani".

A dichiararlo è Antonio Parolini, l'amministratore Arte di Imperia (proprietaria di sei dei diciotto appartamenti), che interviene sullo sgombero, avvenuto ieri sera, della palazzina situata ai civici: 16, 18 e 20 di corso Ivanoe Amoretti, a Imperia, dove è stato constatato un rischio di agibilità strutturale.

"Oltre ai nostri tecnici abbiamo incaricato anche un geologo e un ingegnere". Tutto è partito quando ieri una inquilina ha segnalato lo scricchiolio del pavimento e altri inquilini hanno segnalato delle crepe sui muri. "Bisogna valutare se queste fessure sono recenti - ancora Parolini - o se sono di consolidamento e risalgono ad anni addietro o ancora, se pur trattandosi di crepe già presenti, ci sia un movimento franoso che le abbia allargate".

Il fatto è che giorni fa, in occasione delle ultime abbondanti piogge, è sceso un muro situato sotto l'edificio e si teme che il crollo possa aver innescato un movimento franoso che interessa tutto l'edificio.

Si sta anche verificando la presenza di crepe sulle fondamenta, che nel sopralluogo di ieri sera dei vigili del fuoco è stato difficile individuare, a causa della scarsa visibilità.

Nel frattempo, il sindaco di Imperia, Carlo Capacci, ha emesso un'ordinanza di sgombero, che verrà automaticamente revocata di fronte a una o più perizie, che garantiscano l'agibilità dell'edificio.

"L'ordinanza è un provvedimento pubblica utilità - ha affermato stamani il vicesindaco di Imperia, Guido Abbo - non esistono infatti strutture pubbliche interessate. L'edificio, però, dovrà restare sgombero, fintanto non riceveremo una dichiarazione che confermi l'inesistenza di pericoli".

Per il momento gli inquilini sfollati hanno trovato ospitalità chi da parenti, chi in albergo: a spese dell'Arte o del Comune, a seconda che si tratti di alloggi appartenenti all'ex Iacp o di privati.

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