Ancora un passeur nella rete dei Carabinieri di Ventimiglia

Il passeur fermato, il sesto in meno di un mese, avrebbe negato di essere stato pagato, ma la perquisizione rivela i soldi nascosti nei calzini

Ancora un passeur nella rete dei Carabinieri di Ventimiglia
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Ancora un Passeur nella rete dei Carabinieri di Ventimiglia

Nel corso della notte tra il 05 e il 06 ottobre i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Ventimiglia hanno proceduto all’arresto di un passeur accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Sono già 6 i passeur finiti nella rete dei Carabinieri della Compagnia in meno di un mese, dall’11 settembre ad oggi.

I dettagli

Ad eseguire l’arresto questa volta sono stati i militari dell’Aliquota Radiomobile, che insospettiti da un’utilitaria con targa francese notata dirigersi verso la barriera autostradale in direzione Francia, hanno deciso di procedere al controllo proprio poco prima che il veicolo superasse il casello. Nonostante le dichiarazioni del conducente, un 39enne tunisino incensurato in Italia residente in Francia a Saint Maximin la Sainte Baume, che ha tentato più volte di giustificarsi affermando di non sapere che fosse illegale trasportare immigrati
irregolari oltre confine e di non aver comunque richiesto alcuna somma di denaro in cambio, gli accertamenti eseguiti sul conto dei due passeggeri hanno consentito di identificare entrambi i clandestini: un 22enne tunisino e un 20enne algerino arrivati da pochi giorni a Ventimiglia, entrambi gravati da decreti di espulsione emessi rispettivamente ad Agrigento e Roma.

I soldi nei calzini

Diversamente da quanto dichiarato, la somma percepita per il trasporto era piuttosto ingente: 150,00 euro al connazionale per essere accompagnato a Nizza, 200,00 euro al passeggero tunisino per essere accompagnato fino a Marsiglia, trovati dai militari grazie ad un controllo minuzioso nonostante fossero stati occultati all’interno dei calzini indossati. Dopo l’udienza di convalida di questa mattina presso il Tribunale di Imperia, l’uomo è stato condannato alla pena, sospesa, di 1 anno di reclusione e 35.000,00 euro di multa.

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