E' convinto di non commettere reato: assolto il passeur umanitario Croft

Ha commesso un reato, erroneamente convinto di essere nel giusto, date le circostanze di fatto.

E' convinto di non commettere reato: assolto il passeur umanitario Croft
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Assolto passeur umanitario

Felix Croft era convinto di non commettere reato

Ha commesso un reato, erroneamente convinto di essere nel giusto, date le circostanze di fatto. Questo, in estrema sintesi, il motivo per cui, il 27 aprile scorso, il collegio del tribunale di Imperia ha assolto con formula piena: Felix Croft, il passeur umanitario, di 28 anni, di Nizza, arrestato nel luglio del 2016, alla barriera autostradale di Ventimiglia, mentre all'interno della propria auto, una Citroen station wagon, tentava di portare in Francia una famiglia di migranti sudanesi composta da: marito, moglie, due bambini e il fratello del marito. In questi giorni sono state, infatti, depositate le motivazioni della sentenza, a firma del giudice estensore Caterina Lungaro e del presidente del collegio, Donatella Aschero.

Ecco quali articoli ha applicato il giudice

Il giudice, in pratica, ha applicato l'articolo 12, comma 2 del Testo Unico sui migranti (legge 286 del 1998) unitamente all'articolo 59, quarto ed ultimo comma, del Codice Penale. Secondo il collegio, dunque, il fatto che la famiglia provenisse dal Darfur, in Sudan (zona di guerra), motivo per il quale aveva i requisiti per chiedere e ottenere lo status di rifugiato (un bambino presentava anche cicatrici da ustioni) avrebbe erroneamente fatto ritenere a Croft di agire nella legalità.

Felix Croft Passeur umanitario solidale
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Ersilia Ferrante avvocato
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