Regione al lavoro su nuova convenzione pubbliche assistenze

Ecco in che direzione si sta indirizzando la Giunta Regionale in materia della revisione della convenzione stipulata con le pubbliche assistenze

Regione al lavoro su nuova convenzione pubbliche assistenze
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Regione al lavoro su nuova convenzione pubbliche assistenze

"La revisione della convenzione con le pubbliche assistenze è al centro dell’attenzione della Giunta e dell’assessorato  - lo ha detto Sonia Viale, assessore alla Sanità della Regione Liguria e vicepresidente  -Grazie al lavoro dei tavoli tecnici che si sono riuniti anche recentemente, sono fiduciosa circa la definizione di una nuova convenzione che metta al centro il sistema delle pubbliche assistenze in Liguria, diverso da quello esistente in altre regioni. Ritengo sia un valore aggiunto, che deve comunque garantire la sopravvivenza delle pubbliche assistenze e al contempo la sostenibilità dei bilanci regionali. Circa poi li la ‘funzione sociale’ - continua-stiamo lavorando per assicurare la sostenibilità di questo impegno, anche valorizzando il ruolo delle pubbliche assistenze nei confronti dei giovani volontari".

Gli attacchi al Pd

"Se c’è qualcuno che ha compiuto la scelta specifica di lasciare a casa le pubbliche assistenze z parte all'attacco l'assessore- è stata la precedente amministrazione di centrosinistra proprio alla Spezia dove si decise di mandare a casa le pubbliche assistenze e esternalizzare il servizio di trasporto. Ora vorreste fare la morale a noi quando siete stati voi a lasciarli a casa alla Spezia: su questo aspetto certamente non accetto lezioni da voi"

Mozione di Forza Italia approvata in consiglio

Il Consiglio regionale ha poi approvato con i voti favorevoli di tutta la maggioranza una mozione presentata dal capogruppo di Forza Italia Angelo Vaccarezza che impegna la Giunta ad attivarsi nelle sedi opportune per sollecitare modifica articolo 373 del Dpr 495 del 1992 che disciplina la materia delle pubbliche assistenze, ampliando il concetto di soccorso, comprendendovi sia il cosiddetto “trasporto sanitario qualificato” - vale a dire il trasferimento mediante veicolo sanitario di persone malate ed infortunate o comunque bisognose di assistenza, effettuato da personale, anche volontario, adeguatamente formato - sia i cosiddetti “viaggi di ritorno a vuoto”.

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