Gian Piero Ventura: dalla Sanremese alla rovina in Nazionale, la parabola del CT azzurro

C'è molto che lega il ligure Gian Piero Ventura, ormai abituato agli stadi olimpionici, ai campi di calcio del ponente ligure

Gian Piero Ventura: dalla Sanremese alla rovina in Nazionale, la parabola del CT azzurro
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E' dal 1958 che la Nazionale Italiana non si qualifica ai mondiali: si temeva che lo spauracchio dell'esclusione, sventolato sulle teste dei tifosi dello sport più amato di Italia un giorno potesse condensarsi in una concreta, durissima, realtà. Eppure il risultato è chiaro: lunedì a Milano la Svezia ha cacciato definitivamente via gli Azzurri dai Mondiali 2018 che si terranno in Russia. Sono in tanti, tantissimi, a imputare questa gravissima sconfitta a una persona in particolare: gran parte dei 60 milioni di allenatori "più o meno tesserati" in Italia puntano il dito contro il CT della Nazionale Italiana, Gian Piero Ventura.

Ma forse non tutti sanno che Ventura, nato a Genova il 14 gennaio 1948, dopo essersi fatto le ossa nelle giovanili blucerchiate, militò quasi sempre in Serie D (tranne dal 70 al 71 in serie C con l'Enna) in squadre locali: ergo, l'uomo che la folla addita come timoniere di questa folle discesa nel maelstrom dell'esclusione dai mondiali, vestì, dal 1974 al 1975 la maglia biancoazzurra della Sanremese. L'uomo maturò parte della sua esperienza come calciatore proprio calcando i campi del calcio ponentino.

 

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Ventura, in piedi al centro con la maglia della Sanremese

 

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