Genova-Savona-Ventimiglia tra le peggiori linee ferroviarie d'Italia

L'analisi di Legambiente sull'inferno dei pendolari: ritardi, treni vecchi e sporchi, frequenza inadeguata alle necessità

Genova-Savona-Ventimiglia tra le peggiori linee ferroviarie d'Italia
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Legambiente ha pubblicato la ricerca relativa alle linee ferroviarie italiane. Tra le peggiori dieci, la Genova-Savona-Ventimiglia.

La Genova-Savona-Ventimiglia tra le peggiori linee ferroviarie d'Italia

Tra le peggiori linee ferroviarie d'Italia, c'è anche la Genova-Savona-Ventimiglia. Questa è l'analisi di Legambiente, che con la sua ricerca lancia la mobilitazione per i pendolari, ossia i 3 milioni di persone che ogni giorno utilizzano il treno per andare a lavorare, a scuola o all'università.

Per chi frequenta i 147 km di questa linea ferroviaria, il 2017 è stato un anno caratterizzato da criticità e proteste. Il materiale rotabile non risulta assolutamente in grado di soddisfare le richieste dei pendolari e dei turisti. La Liguria è l’unica regione del Nord Italia dove i treni hanno un’età media superiore ai 19 anni. Anche sulla puntualità dei treni piovono lamentele, ma i pendolari lamentano soprattutto convogli vecchi, con sedili rattoppati, bagni sporchi e maleodoranti specialmente in estate. E al contrario nei periodi più freddi i pendolari vedono il passaggio di “treni-frigorifero” con carrozze al ghiaccio perché il riscaldamento spesso risulta guasto.

Insieme alla linea ligure la Roma-Lido, la Circumvesuviana, la Reggio Calabria-Taranto, la Verona-Rovigo, la Brescia-Casalmaggiore-Parma, l’Agrigento-Palermo, la Settimo Torinese-Pont Canavese, la Campobasso-Roma, la Bari-Corato-Barletta.

L'analisi di Legambiente

"L’Italia ha bisogno di aumentare sensibilmente il numero di passeggeri che viaggiano in treno, nelle principali città, di chi si sposta in metro e in tram. È necessario se vuole migliorare la qualità dell’aria e ridurre le emissioni di CO2 come previsto dall’Accordo di Parigi" è il commento di Legambiente.

L’entrata in vigore però dell’orario ferroviario invernale vede ancora una volta aumentare l’offerta di treni ad alta velocità e poche novità sul resto della rete. Abbiamo assistito a un boom di collegamenti veloci (Frecciarossa e Italo), con un aumento dell’offerta del 78,5% dei treni in circolazione in 7 anni. Eppure i viaggiatori che beneficiano dei servizi ad alta velocità sono 170 mila contro i tre milioni circa di pendolari che si spostano ogni giorno sulle linee ordinarie dove la situazione non vede miglioramenti.

“Il problema del trasporto ferroviario in Italia è che manca una strategia di potenziamento complessivo, al di fuori dell'Alta Velocità" commenta Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente. "Chiediamo al governo Gentiloni di individuare subito delle risorse".

La classifica delle dieci tratte peggiori accomuna linee all’interno delle grandi città e linee ferroviarie “secondarie”. Nel tempo hanno visto un progressivo e costante peggioramento e sono oggi il triste emblema della scarsa qualità del servizio. È stata fatta mettendo insieme le proteste degli utenti per i ritardi e i tagli e situazioni oggettive come la tipologia dei treni sia per capienza sia per età, la carenza di orari adatti per l’utenza pendolare, la frequenza dei convogli, la condizione delle stazioni.

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