Ex parroco indagato. Vescovo: preti rispondono a leggi di Dio e degli uomini

"Voglio prima capire cosa è realmente successo - ha aggiunto Borghetti - e conoscere il capo di imputazione, perché un conto so no le notiie apprese dai giornali, un altro le carte".

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"Chi sbaglia, paga. Se risulterà che non ha commesso errori, allora bisogna evitare di creare colpevoli prima del tempo, rischiando processi mediatici inutili e dannosi alla buona fama. Altrimenti, va ricordato che un prete è anche un cittadino e deve comportarsi secondo la legge di Dio e degli uomini".

Lo ha dichiarato il vescovo di Imperia-Albenga, Giacomo Borghetti, intervenendo sull'indagine dei carabinieri del Nucleo di Patrimonio Artistico, che hanno indagato l'ex parroco di Borghetto di Arroscia, piccolo centro dell'entroterra di Imperia, Ruggiero Badiale, in merito al furto ed appropriazione di beni ecclesiastici.

"Voglio prima capire cosa è realmente successo - ha aggiunto Borghetti - e conoscere il capo di imputazione, perché un conto so no le notiie apprese dai giornali, un altro le carte".

Il vescovo spiega che Badiale è un sacerdote in quiescenza, responsabile della casa di riposo di Borghetto, ma senza alcun impegno pastorale: "Non lo conosco molto bene - ha aggiunto - i nostri sono stati rapporti molto rapidi. L'ho incontrato qualche volta in casa di riposo, a margine della visita di alcuni preti anziani e so che è stato anche poco bene".

Conclude: "Spero, comunque, che non sia vero. Se qualcuno deve indagare, auspico che lo faccia in modo minuzioso e attento e da parte mia il massimo appoggio alla giustizia. Vedremo, poi, cosa succede".

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